Spasibo Elisa, costruttrice di ponti tra Italia e Russia. 06-12-2019

Tutto è iniziato a giugno. Stavo per lasciare un lavoro che detestavo senza ben sapere cosa fare dopo. Avevo qualche progetto per la testa: forse un viaggio, forse un'esperienza di volontariato, forse un corso di lingua, forse un viaggio dove avrei anche potuto fare volontario e un corso di lingua. 

Ed ecco che, quasi come un segno, leggo sulla pagina Facebook di Identities un annuncio, nel quale cercavano un volontario in Russia per il ruolo di assistente di inglese in una scuola di lingue.

Decido di candidarmi e vengo subito contattata per un colloquio, in cui ricevo ulteriori informazioni sul progetto e mi viene chiesto se fossi in grado di autogestirmi per lunghi periodi, quale fosse il mio grado di padronanza dell'inglese etc. Avendo vissuto per diversi anni da sola e parlando inglee in modo fluente (e anche un pò di russo) non ho avuto nessun problema sotto questo punto di vista. 

Una volta sbrigate tutte le formalità burocratiche (iscrizione alla piattadorma European Solidarity Corps), vengo ufficialmente selezionata, assicurata tramite la CIGNA e parto.

E così il 28 Luglio arrivo a Petrozavodsk, capitale della Repubblica della Karelia, senza sapere cosa aspettarmi in un posto quasi sconosciuto e non molto turistico. Infatti al mio arrivo mi accorgo di essere nella Russia autentica, dove tutto è rimasto quasi come nel 1991, tranne che per alcuni centri commerciali giganti.

Vado subito nella scuola dove avrei dovuto prestare servizio e conosco quasi tutte le colleghe che si rivelano da subito gentilissime, disponibili e accoglienti a differenza di quello che si pensa delle persone russe, e dopo una settimana di pioggia battente mista a freddo e dopo qualche difficoltà iniziale arriva finalmente una brevissima ma calda estate. 

L'esperienza di volontariato è cominciata coi campi estivi per bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni che la scuola organizza ogni anno, il che è stato completamente nuovo per me, non avendo mai lavorato in un contesto del genere.

Il mio ruolo era quindi quello di assistente di lingua inglese e i miei compiti principali erano quelli di prepare giochi, attività ed esercizi in lingua. Quando i bambini sono molto piccoli è difficile stabilire un rapporto con loro se non parli la loro lingua, ma grazie all'esperienza delle colleghe dopo qualche giorno si è sciolto il ghiaccio e i miei timori e preoccupazioni iniziali sul fatto di essere capace di teneli a bada erano finalmente scomparsi.

Dopo la fine dell'estate e il ritorno a scuola dei bambini, abbiamo proseguito con le lezioni pomeridiane dove ho svolto la stessa funzione ma in classi di circa 90 minuti e non solo per bambini ma anche per adulti e l'esperienza si è fatta quindi ancora più formativa ed interessante, perché ho potuto imparare ad insegnare e sperimentare diverse tecniche d'insegnamento a seconda dei diversi livelli.

Inoltre, avendo tempo libero durante la prima metà della giornata, ho avuto la fantastica opportunità di poter tornare io stessa sui banchi di scuola per prendere parte al corso di russo della scuola stessa! È stata anche un'occasione utile per conoscere alcuni studenti e lavoratori provenienti da tutto il mondo ed esplorare insieme la Karelia e le sue tradizioni.

Il progetto è durato 4 mesi ed è stato breve ma intenso; sono tornata a casa con la speranza di aver lasciato un po' della mia esperienza e della mia cultura in un posto nuovo e con la consapevolezza di aver imparato un po' meglio un nuovo lavoro, una nuova lingua, ma anche una nuova cultura così vicina e lontana allo stesso tempo.

Allo stesso tempo, spero di aver aiutato i giovani di Petrozavodsk a migliorare la loro padronanza dell'inglese, cosicchè essi possano sviluppare la loro propensione al dialogo interculturale. 

Quella negli European Solidarity Corps è un'esperienza che consiglio a tutti i giovani neolaureati oppure persone che magari hanno già lavorato per qualche anno. Il limite d'età è 30 anni e infatti, questa è una di quelle esperienze che metterei nella lista delle "cose assolutamente da fare prima dei 30"  Perché non importa se ci si sente ancora immaturi oppure se si pensa che è troppo tardi per cambiare le cose: non è mai troppo tardi o troppo presto per fare qualcosa che da un significato alle nostre vite e a quelle degli altri