Traineeship alla Commissione Europea: 3 domande e 3 risposte molto utili 23-10-2017

Matteo, di Torino, una Laurea triennale in psicologia a una Magistrale in Global Studies, ha iniziato il suo periodo di traineeship alla Commissione Europea lo scorso Febbraio, ed ha risposto ad alcune domande che si chiedono le persone prima di fare domande per questo tipo di posizioni.

Molti credono che ci voglia un background molto specifico e una grande esperienza per essere selezionati al Blue Book. Ci racconti del tuo background e di qualche altro stagista in Commissione per sfatare questo mito.

La Commissione Europea è molto grande e ci sono Directorates-General (cioè i dipartimenti amministrativi della Commissione, divisi ulteriormente al loro interno in “unità”) dedicati a praticamente ogni campo, basta dare un'occhiata alla lista in questa pagina. Quindi, un background in virtualmente qualsisi area potrebbe potenzialmente essere adeguato, se il proprio profilo soddisfa le esigenze del momento di un particolare dipartimento. Certo, questo non significa che sia facile essere selezionati, infatti a fare domanda sono diverse migliaia di candidati per sessione e in media solo al 4% viene poi offerta una posizione per un Blue Book Traineeship.

Per quanto riguarda il mio background personale, credo che ciò che mi ha caratterizzato maggiormente, sia la mia laurea magistrale in Global Studies, a metà tra scienze internazionali e sociologia. Focalizzandosi sul processo di globalizzazione ed i suoi effetti sulle divere popolazioni del mondo, il corso di laurea è organizzato in modo da passare ogni semestre in una diversa università, in un diverso continente. Ho così iniziato in Germania insieme a tutti i miei compagni e compagne, ho poi scelto di continuare in Sudafrica, ho proseguito in Tailandia ed infine ho potuto completare un tirocinio in Brasile prima di tornare nuovamente in Germania per l'ultimo semestre. Durante questo percorso ho anche avuto l'opportunità di impegnarmi in brevi tirocini, che hanno arricchito ulteriormente la mia esperienza.

Altri amici e amiche tirocinanti che ho incontrato durante il mio tirocinio alla Commissione Europea avevano studi ed esperienze passate inerenti in particolare a relazioni internazionali, studi europei, scienze politiche, scienze sociali, scienze economiche o giurisprudenza. Ciononstante, visto che come ho detto sopra la Commissione ha dipartimenti per praticamente ogni area, qualsiasi studio o esperienza può essere quello giusto. Per esempio, ho conosciuto una ragazza in possesso di una laurea triennale in letteratura che è stata selezionate per il DG Comunicazione. Evidentemente i suoi studi, le sue esperienze pratiche, la sua padronanza linguistica o un'accurata e forte motivazione combaciavano perfettamente con i bisogni del dipartimento.

Quindi non abbiate paura a candidarvi! Potreste essere voi ad avere quel particolare profilo che stanno cercando!

 

E il processo di domanda e selezione come avviene? Hai qualche consiglio in questa fase?

Io avevo fatto domanda ad agosto, quindi per la sessione che ha inizio il 1° marzo.

Prima di tutto bisogna creare un account e registrarsi nel sito dedicato al Blue Book Traineeship della Commissione Europea (potete cliccare qui). Tutti i passaggi e tutte le comunicazioni verranno inviate a questo account, quindi ricordate di controllarlo spesso!

I requisiti richiesti (che potete visionare qui) includono:

1. il possesso di una laurea (almeno triennale)

2. un livello alto (almeno C1) in una delle lingue di lavoro dell'Unione Europea: inglese, francese o tedesco. Comunque, l'inglese è de facto saputo da tutti.

3. un alto livello in un'altra lingua ufficiale dell'Unione (che può per esempio essere l'italiano)

Inoltre, durante il processo di candidatura verrà anche richiesto di descrivere 3 esperienze professionali (lavorative, di tirocinio o anche di volontariato). Più queste sono esperienze che potrebbero essere considerate “di rilievo”, più la vostra candidatura aumenterà di valore. Se sono esperienze all’estero, questo potrebbe ulteriormente apportarvi qualche punto in più.

Ciononostante, una volta soddisfatti i requisiti minimi, la parte più importante della candidatura è la motivazione. Cercate quindi di mettere a punto un buon testo che brevemente possa persuadere il vostro selezionatore!

Il primo consiglio che mi sento di dare in merito è quello di cercare di capire cosa vi distingue dagli altri potenziali candidati: per es., per caso sapete il turco? Avete studiato microbiologia? Avete fatto un tirocinio all’isola di Tristan da Cunha? Bene, sono probabilmente tutte cose che in pochissimi possono vantare e vi distinguono dal classico e solo apparentemente più calzante “parlo inglese e francese, ho una laurea in studi europei e ho fatto un Erasmus in Spagna”. Cercate di capire cosa vi caratterizza, cosa solo voi potete offrire, trasformate ciò che vi appare come un punto debole in un vostro peculiare punto di forza. Un altro consiglio è quello di mostrare consapevolezza delle priorità e dei problemi principali che l’EU sta affrontando, per mostrarvi come candidati informati, interessati e critici. Cercate inoltre di suggerire l’idea che potreste essere utili colleghi nell’affrontare tali tematiche, magari grazie ai vostri studi, alle vostre esperienze o alle abilità personali che avete sviluppato nel tempo (es. adattabilità, senso di iniziativa, pensiero critico, ecc.). Sottolineate anche come vi ritroviate nei valori e nella prospettiva dell’Unione Europea. In fine, quando vi verrà chiesto di esprimere la vostra preferenze di settore, spiegate bene perché vi interessa e perché lo ritenete importante.

Come supporto a questa parte, potreste farvi ispirare da questa lista di competenze o da questo dizionario delle abilità.

Una volta inviata la vostra candidatura, sappiate che il processo di selezione sarà molto lungo. Molto…

Se farete domanda ad agosto come avevo fatto io, avrete probabilmente i primi responsi a novembre. Se avrete passato questa prima selezione, vi verrà allora richiesto di inviare delle scansioni di documenti a supporto delle dichiarazioni fatte nella candidatura (es. certificato di laurea, certificati di lingue, attestazioni di esperienze lavorative, ecc.). Attenzione però, perché avrete un tempo molto limitato per inviare i documenti, quindi preparateli già in anticipo! Se vi mancano delle attestazioni (per es. di tirocini dichiarati in candidatura), contattate per tempo le persone che ve li possono procurare!

Se anche questa seconda selezione sarà passata (di solito viene comunicato a dicembre), entrerete ufficialmente a far parte dei “pre-selezionati”. A questo punto potreste anche essere contattati telefonicamente da alcune agenzie europee per organizzare delle interviste via telefono. L’offerta definitiva verrà comunque sempre fatta solo attraverso l’account creato al momento della candidatura. Nel frattempo, se volete, potreste contattare alcuni DGs (o persone di specifiche unità) direttamente via e-mail, per far sapere loro che siete particolarmente interessati a poter completare il tirocinio proprio presso la loro struttura. Alcuni considerano questa pratica “rischiosa”, perché potrebbe risultare “disturbante” per chi riceve l'e-mail. Io mi sento invece di consigliarla vivamente, in quanto ritengo il rischio piuttosto minimo (anche per esperienza personale) ed è anzi molto più probabile che siate visti come veramente interessati al loro lavoro, oltre al fatto che vi fareste sentire in mezzo a quelle migliaia di pre-selezionati. Prima di contattare un DG o un’unità specifica, fate però almeno una breve ricerca su di loro, per sapere cosa fanno e quali problemi stanno affrontando. E quando li contattate, non focalizzatevi solo su di voi, ma parlate anche di loro, in modo che capiscano che li conoscete e che capite il loro approccio e le loro sfide. Cercate poi sempre di mostrarvi potenziali utili colleghi e di distinguervi dagli altri candidati.

Nel caso in cui vi venga fatta un’offerta di tirocinio (di solito a gennaio), non vi resta che accettarla entro pochi giorni e… complimenti!!! State per partire per Bruxelles per una delle esperienze migliori della vostra vita! :)

 

A volte quando si fa domanda per questi grandi concorsi, non sia ha ben chiaro all’inizio quali saranno le tue mansioni. Ci racconti un po’delle tue, cosa fai quando la mattina arrivi in ufficio …. 

Capisco, effettivamente prima di iniziare anche io non avevo ben chiaro cosa nello specifico avrei dovuto fare ed il primo giorno ero piuttosto teso. Ma poi mi sono reso conto che non è nulla di impossibile e mi sono rilassato molto rapidamente.

Anticipo comunque che, ovviamente, le attività specifiche che si svolgono come tirocinante sono molto diverse per ognuno, dipendentemente dal DG, dal settore, dalle proprie competenze, ecc.

Io sono stato selezionato per il DG Educazione e Cultura e nella mia unità facevo parte dei così chiamati “policy team” e “platform team”.

Per quanto riguarda il primo, ho aiutato la mia unità nel lungo processo di revisione di un quadro educativo di riferimento europeo, che verrà poi proposto in futuro sotto forma di nuova policy. Questo significa che ho dovuto partecipare all’organizzazione ed al monitoraggio di diversi processi di consultazione con organizzazioni e istituzioni di diverso tipo, ho co-organizzato con altri collegi eventi e conferenze sul tema, incontrando e partecipando a discussioni veramente interessanti sul tema dell’educazione e della formazione con esperti e rappresentanti governativi da tutta Europa. Spesso revisionavo articoli e report da passare a colleghi per analisi più approfondite, ho supportato il lavoro di alcuni ricercatori come contratti esterni, ho gestito una consultazione pubblica, partecipato a diversi incontri coi colleghi sull’argomento, ecc.

Per il “platform team”, invece, collaboravo insieme ad altri colleghi alla revisione di alcuni articoli da pubblicare in una delle piattaforme principali della Commissione Europea per l’educazione, la School Education Gateway. Inoltre, identificavamo eventi di particolare interesse da pubblicare sulla piattaforma, ricercavamo esperti indipendenti da intervistare o con cui interagire e ci coordinavamo con altri colleghi per identificare i vari modi in cui poter continuare a migliorare l’offerta della piattaforma.

In breve, queste sono state alcune delle mie mansioni principali durante i miei 5 mesi a Bruxelles. Ovviamente la maggior parte del tempo di lavoro è passata in ufficio, ma c’è un costante interagire tra i colleghi, dentro e fuori la propria unità, nonché con molti altri professionisti esterni. Non di rado capita quindi di dover lasciare il proprio computer.

Inoltre, il Blue Book Traineeship non è solo il lavoro eseguito all’interno delle mura della “eurobubble”: l’esperienza si completa con gli amici e amiche tirocinanti che si conoscono durante quei mesi, di scoperta della città, di conoscenza di interessantissimi colleghi e colleghe, di conferenze su una grande varietà di argomenti, di progetti a impatto sociale a cui poter aderire, di feste e attività di ogni  tipo organizzate da e per i tirocinanti, ecc.

Insomma, è una vera esperienza di vita, professionale e personale, che auguro a chiunque di poter vivere!